Il principio è il colore

Lo studio di cromie e forme alla base del progetto (Mind)blowing

Il viaggio che ha portato alla realizzazione di (Mind)blowing ha inizio con la carriera stessa di Zavattari. È però in particolare a partire dal 2013 che il lavoro dell'artista si concentra principalmente sullo studio del colore. In quell'anno dà infatti vita al progetto Invelight, una ricerca iniziata con l'analisi dei parallelismi fra l'uso del colore nella storia dell'arte e nella moderna comunicazione. Il progetto vede come prima tappa i tre principali musei madrileni (Prado, Thyssen-Bornemisza e Reina Sofia) in cui Zavattari, accreditato ufficialmente, ha occasione di esaminare centinaia di opere provenienti da epoche e correnti diverse. Da questo complesso lavoro scaturisce la prima tavolozza Invelight 101-14 in cui è tracciata una sintesi di ottanta 'tinte' digitali in CMYK per lo più, appunto, create sulla base dei capolavori selezionati.

Quattro anni dopo, a fronte di numerosi studi, test e applicazioni commerciali dei colori creati da Zavattari (finanche a importanti prodotti destinati al mercato della GDO), il progetto assume la sua più connotativa declinazione attraverso l'esordio dello spin-off educativo Colour State of Mind. Il 24 gennaio 2017 è infatti l'Accademia di Belle Arti di Lecce a ospitare per la prima volta il format ideato e diretto dall'artista lucchese, basato su un equlibrato intreccio fra masterclass e workshop. Il successo dell'evento viene poi replicato in differenti contesti in Italia e all'estero e rappresenta a tutt'ora la principale attività educativa rivolta sia a un pubblico scolastico che aziendale.

Il 10 giugno 2017, curata dalla museologa portoghese Cláudia Almeida, fa il suo esordio presso il Museo degli Stumenti per il Calcolo di PisaCongetture Isomorfe. Interamente dedicata a undici grandi temi matematici e realizzata sotto numerosi patrocini di prestigio fra cui, in primis, quello dell'Università di Pisa, la serie viene non a caso prodotta con il supporto di Cromology Italia i cui colori caratterizzano ognuna delle opere. È infatti sempre più forte l'impatto della ricerca in ambito cromatico nel lavoro di Zavattari.

Un percorso che passa oggi attraverso la creazione di (Mind)blowing, in cui l'artista coniuga i risultati delle ricerche spaziali sviluppate con l'installazione Poliedro, dal 2015 replicata in numerosi contesti internazionali, con l'enorme lavoro concettuale e pratico svolto da anni quotidianamente nel mondo del colore.

Ecco quindi che questa nuova serie rappresenta non un punto d'arrivo, ma un'importante tappa in un percorso che va via via configurandosi come il più connotativo dell'artista toscano e che trova con queste Figure una fisica e concreta mostra di sé.